Successo ieri, 1 giugno, a Genova in occasione dell’undicesima edizione di Slow Fish, la manifestazione organizzata da Slow Food Italia e Regione Liguria in collaborazione con il Comune di Genova.
Sul palco della kermesse nazionale dedicata agli ecosistemi legati all’acqua e ai loro abitanti è intervenuto anche Claudio De Pedrini, titolare dell’azienda ranzina Olio Pedro, unica realtà ligure del mondo dell’extravergine di oliva invitata a partecipare all’evento.
In un sala le cui prenotazioni sono andate esaurite poche ore dopo l’apertura delle iscrizioni alla conferenza, De Pedrini ha preso la parola lanciando un messaggio rivolto ai consumatori: “L’obiettivo – spiega l’olivicoltore pietrese – è quello di rendere il consumatore sempre più consapevole. Una consapevolezza che deve riguardare l’importante scelta quotidiana tra un olio extravergine di oliva di qualità e uno di bassa qualità”.
De Pedrini ha incalzato il pubblico con domande che hanno stimolato i presenti a rispondere e ascoltare con curiosità: “Qualcuno di voi – ha chiesto in sala l’imprenditore ranzino -, sa che cos’è l’olio di oliva? Perché dovete sapere che l’olio di oliva non esiste in natura. L’olio di oliva, quello che trovate sugli scaffali della grande distribuzione, è la raffinazione di un prodotto incommestibile”.
Al termine dell’intervento di De Pedrini è seguito un lungo applauso da parte della platea. I relatori e il pubblico, infine, si sono trasferiti nell’area dedicata agli assaggi dei prodotti. In questo spazio, sono state decine le persone che hanno raggiunto l’olivicoltore ligure per assaggiare Olio Pedro e per rivolgere domande al relatore pietrese.
“Voglio ringraziare Slow Food Italia per avermi invitato a questo importante evento – conclude De Pedrini -. Occasioni come queste sono utili non solo per i consumatori, che hanno la possibilità di toccare con mano i prodotti, provarli e scoprire il lavoro che c’è dietro, ma anche per noi produttori che crediamo nell’eccellenza. Il mondo dell’extravergine di oliva di qualità è un universo fatto di sfide difficili e non sempre facili da far comprendere, ma proprio per questo, e perché amiamo profondamente il nostro lavoro, l’abbiamo accettata. Un extravergine di alta qualità, fatto a regola d’arte, è un prodotto salutistico. Un prodotto che mettiamo in tavola e che consumiamo ogni giorno. Per questo crediamo profondamente nel valore di questa sfida, che non è solo sul campo, ma è anche, e soprattutto, una sfida culturale”.